Victoria Port riflette sul destino in “What We Become”
- Sergio Basilico

- 3 giorni fa
- Tempo di lettura: 2 min
La cantante britannica lancia un brano carico di speranza e introspezione all’interno del suo EP Barefoot In The Garden

Victoria Port ci invita in un mondo sospeso tra la delicatezza della natura e le vibrazioni intime della memoria con il brano “What We Become”, estratto dal suo EP Barefoot In The Garden. Questo pezzo emerge come uno dei momenti più intensi del progetto: un invito a guardare al futuro con consapevolezza, a riflettere su come le scelte, i legami e il tempo modellano chi siamo destinati a diventare.
La produzione di “What We Become” è caratterizzata da un sound mid-tempo, con arrangiamenti raffinati in cui si intrecciano chitarre, synth e una ritmica che oscilla tra soul classico e sonorità moderne. La voce di Victoria Port si muove con grazia tra fragilità e forza, trasmettendo vulnerabilità e speranza allo stesso tempo. Il brano sembra essere un dialogo interiore: la cantante contempla la traiettoria della propria vita e dei suoi rapporti, riconoscendo la bellezza ma anche l’incertezza del cambiamento.
All’interno dell’EP Barefoot In The Garden, “What We Become” rappresenta uno dei momenti di riflessione più profondi, bilanciando bene momenti di semplicità — come la metafora del giardino — con profondi interrogativi esistenziali.
L’intento di Victoria Port sembra essere chiaro: attraverso “What We Become” vuole incoraggiare l’ascoltatore a rallentare, a osservare la propria strada con gentilezza e a valorizzare la trasformazione come parte essenziale della vita. Non si tratta solo di un’evoluzione romantica, ma di un’evoluzione interiore che abbraccia il passato, il presente e le potenzialità del domani.
Victoria Port è una cantante e cantautrice britannica attiva nella scena soul contemporanea. Prima di intraprendere la carriera da solista, ha fatto parte del duo Anushka, insieme al produttore Max Wheeler. Il loro progetto ha mescolato jazz, elettronica e soul, conquistando consensi nella scena underground UK.
Nel suo percorso da solista, Victoria ha pubblicato l’EP debutto Did It Again con First Word Records. La sua musica trae ispirazione da icone soul storiche — come Gladys Knight, Minnie Riperton, Nina Simone e Dionne Warwick — ma anche da voci moderne come Cleo Sol e Jorja Smith.
Con Barefoot In The Garden, il suo secondo EP, Victoria Port consolida la sua identità artistica, intrecciando melodie classiche e produzione contemporanea, riflettendo sulla vita, sull’amore e sul senso di appartenenza.








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