Labrinth ritorna con “Pull Me In”: un richiamo dall’anima tra vulnerabilità e riscatto
- Soul Collection
- 1 giorno fa
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Con il nuovo singolo, Labrinth esplora i confini dell’abbandono e del desiderio interiore, offrendo un nuovo capitolo musicale che unisce introspezione e sperimentazione sonora.

Timothy Lee McKenzie (nato il 4 gennaio 1989) è meglio noto come Labrinth, cantante, compositore, produttore musicale e polistrumentista britannico.
Originario del quartiere di Hackney, Londra, è cresciuto in una famiglia numerosa e con un forte legame alla musica: fin da giovanissimo ha respirato sonorità gospel e ha iniziato a fare musica con i fratelli.
All’inizio della sua carriera, Labrinth fu avvicinato al mondo della produzione, ma nel 2010 firmò come artista solista con la label Syco Music di Simon Cowell.
Tra i suoi primi successi figurano collaborazioni come “Pass Out” e “Frisky” con Tinie Tempah, oltre al suo singolo d’esordio “Let the Sun Shine”, che arrivò tra le posizioni alte delle classifiche britanniche.
Nel corso degli anni, Labrinth ha consolidato la sua reputazione non solo come artista solista, ma anche come autore e produttore richiesto. Ha collaborato con nomi come Beyoncé, Rihanna, Nicki Minaj, The Weeknd e altri, esplorando generi variegati come pop, R&B, elettronica, soul e hip hop.
Un altro punto cruciale della sua carriera è il lavoro per la colonna sonora della serie Euphoria, dove ha contribuito sia come compositore che come autore di brani chiave.
Nel 2018 ha anche fatto parte del supergruppo LSD, insieme a Sia e Diplo.
La sua discografia da solista include album come Electronic Earth (2012), Imagination & the Misfit Kid (2019) e Ends & Begins (2023), ciascuno caratterizzato da una fusione sonora innovativa e da una forte impronta personale.
Il singolo “Pull Me In” è il più recente lancio discografico di Labrinth, pubblicato nel 2025. Il brano si presenta come un invito emotivo, un’evocazione del desiderio di connessione e al contempo del rischio dell’abbandono. Il titolo stesso suggerisce un contrasto tra spinta e richiamo, come se l’artista oscillasse tra il bisogno di avvicinarsi e la paura di essere travolto.
Musicalmente, Labrinth sembra fare uso della sua sensibilità per le sonorità elettroniche e ambientali, fondendo elementi moderni con una vocalità carica di intensità. Il brano si pone su un terreno di introspezione e atmosfere sospese, in cui ogni nota sembra misurata per evocare stati interiori.
Questo singolo si inserisce nel percorso di maturazione artistica di Labrinth. Non si tratta di un ritorno al sicuro, ma di un’evoluzione: l’artista continua a spingere i confini del suo linguaggio sonoro, esplorando territori meno convenzionali ma emotivamente densi.
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