Summer Walker: “FMT” e l’addio (o quasi) con “Finally Over It”
- Sergio Basilico

- 1 giorno fa
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Una canzone che suona come (auto)riflessione: “FMT”

Con “FMT” (acronimo di “Fuck My Type”), uscita il 14 novembre 2025, Summer Walker torna a raccontarsi con un brano intenso e diretto.
È una ballata country-pop con chitarre acustiche, e nella canzone la cantante ammette di avere un “tipo” sbagliato, di continuare ad attrarsi verso persone che alla fine non la trattano bene — e che, nonostante tutto, continua a scegliere.
Il video ufficiale, diretto da Child., usa forti simbologie: Summer è immersa in un bagno rituale, assistita da figure adulte, in un’atmosfera che evoca spiritualità, purificazione e rinascita — quasi a voler lasciare il passato alle spalle e rinnovarsi.
“FMT” suona come una confessione, come un giro di boa interiore: ammettere i propri errori sentimentali, capire i propri bisogni, e — forse — scegliere di non accontentarsi più.
Con “Finally Over It”, Summer Walker chiude la sua trilogia discografica iniziata con “Over It” (2019) e proseguita con “Still Over It” (2021).
L’album, uscito lo stesso 14 novembre 2025, è strutturato come un doppio disco:
Disc 1 – “For Better”: riflessione, introspezione, auto-valutazione.
Disc 2 – “For Worse”: accettazione, consapevolezza, a volte cinismo — l’altra faccia delle relazioni e delle scelte.
Nella tracklist spicca un cast di collaborazioni di tutto rispetto: da Chris Brown a Latto, da Anderson .Paak a GloRilla, e molti altri — un mix di R&B, hip-hop e anche influenze contemporanee.
Secondo la cantante, “For Better” rappresenta il momento in cui si sceglie sé stessi, senza rimpianti: «I made choices that didn’t always make sense to anyone else, but I don’t regret any of them.» Mentre “For Worse” è un’ammissione lucida: aver amato troppo, ignorato segnali, finito in relazioni tossiche — ma ora “ama te stessa abbastanza da non accontentarti”.
Sul piano sonoro, rispetto ai suoi precedenti lavori, “Finally Over It” abbraccia un suono più classico e maturo: R&B influenzato dagli anni ’90 e primi 2000, meno “trap-soul”, più riflessione, eleganza, e consapevolezza.
Un capitolo che si chiude: Da “Over It” a “Still Over It”, fino a “Finally Over It” — Summer ha raccontato in tre atti un percorso di amore, dolore e rinascita. Con questo album, sembra dire: «Ho chiuso con quella parte di me».









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