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Michel’le: il compleanno di una diva che ha trasformato il dolore in musica

  • Immagine del redattore: Sergio Basilico
    Sergio Basilico
  • 3 ore fa
  • Tempo di lettura: 3 min

Una voce unica, una vita tormentata


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Oggi, Michel'le compie gli anni — un’occasione perfetta per ripercorrere la parabola di una cantante che, con la sua voce distintiva e bambinesca, ha lasciato un segno profondo nella storia dell’R&B degli anni ’90. Nata il 5 dicembre 1967 a Los Angeles, Michel’le — all’anagrafe Michel’le Denise Toussant — ha iniziato a farsi conoscere come voce solista quando, da giovanissima, prestò la sua voce al gruppo World Class Wreckin' Cru per il singolo “Turn Off the Lights”.

 

Il suo debutto ufficiale arrivò nel 1989, con l’album omonimo Michel'le, prodotto da Dr. Dre, che conteneva il brano che la rese famosa: No More Lies. La canzone scalò le classifiche negli Stati Uniti, arrivando al Top 10 della Billboard Hot 100.

“No More Lies” è oggi considerata una pietra miliare dell’R&B / new jack swing di fine anni ’80: un pezzo in cui, con una voce fragile ma allo stesso tempo intensa, Michel’le cantava del desiderio di verità e libertà — un presagio, forse, delle difficoltà che di lì a poco la avrebbero travolta.


 

La vita privata di Michel’le fu segnata da relazioni tormentate e violente, che oscurarono per anni la sua carriera. Dopo l’inizio della sua storia con Dr. Dre — quando diventò anche madre del loro figlio — la situazione degenerò rapidamente. Michel’le ha denunciato pubblicamente maltrattamenti fisici: «naso rotto» (con intervento chirurgico), costole fratturate, lividi multipli e addirittura un episodio in cui Dr. Dre le sparò contro, schivandola per un soffio.

Per una donna giovane, con una carriera agli inizi e sotto contratto discografico, queste ferite non furono solo fisiche, ma anche psicologiche: il prezzo di una voce che, al contrario, chiedeva solo libertà e spazio per esprimersi.

Successivamente Michel’le si legò a Suge Knight, all’epoca figura di spicco della scena hip hop californiana. Anche quella relazione — e il matrimonio — si rivelarono tossici e dolorosi. Michel’le ha dichiarato di aver subito maltrattamenti anche da lui e di aver scoperto che il matrimonio non era valido, perché Knight risultava ancora sposato con un’altra donna.

 

Due figli — uno da Dre, l’altro da Knight — e una vita continuamente sotto i riflettori dell’abuso e del silenzio: la carriera di Michel’le ne risentì inevitabilmente. Dopo gli anni d’oro, tutto sembrò spegnersi.

 

Il brano “No More Lies” non è soltanto un successo musicale: può essere letto anche come una metafora della vita di Michel’le. Una richiesta di verità, di rispetto, di autenticità — cose che nella sua vita personale spesso sono mancate.

Oggi, quel titolo suona quasi profetico: dopo decenni di silenzi, di dolore, di traumi, Michel’le ha deciso di parlare. Non per sé soltanto, ma per tutte le donne che hanno vissuto in prigioni sentimentali, nascondendo le proprie ferite.

La sua voce, quella voce riconoscibile e particolare, è diventata simbolo di sopravvivenza, di resilienza, di speranza.

 

Dopo un periodo di ritiro dalle scene, Michel’le ha tentato un ritorno: pur non avendo pubblicato un nuovo album dal 1998 (ultimo disco: Hung Jury), ha pubblicato alcuni singoli — come Freedom to Love (2011) e It Still Hurts (2014).

Nel 2016 la sua storia — finalmente — ha trovato voce nel film biografico Surviving Compton: Dre, Suge & Michel'le, in cui lei stessa ha contribuito come narratrice. Il film, pensato come risposta al biopic sul gruppo N.W.A., racconta la sua versione dei fatti, le violenze subite, la lotta per farsi ascoltare.


 

In anni più recenti, Michel’le è tornata a esibirsi live: nonostante qualche preoccupazione da parte dei fan (nel 2023 un video la mostrava disorientata sul palco), lei stessa ha rassicurato tutti: «Sto bene, sono una combattente».

Oggi Michel’le sembra aver accantonato la paura. È una donna che ha deciso di non subire più in silenzio. Con la sua voce — quella voce che tanti decenni fa si alzava su “No More Lies” — continua a ricordarci che a volte le verità più dure sono quelle che liberano.

 

Il compleanno di Michel’le è un’occasione per celebrare più di una cantante: per celebrare una donna che ha vissuto l’inferno e ne è uscita. Con dignità, con coraggio, con la voce. Che la sua storia, e la sua musica, possano ancora ispirare chi cerca forza per dire la propria verità.


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